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Qual'è il miglior indicatore di trading?

Qual'è l'indicatore migliore per fare trading? Quali possono essere gli strumenti di analisi del mercato che, meglio di altri, possano condurci a intraprendere delle valide decisioni?

Premetto che non sono un grande estimatore degli 'indicatori di trading' in senso classico: le candele giapponesi (e i loro pattern), contestualizzate nel timeframe in cui si sono sviluppate, a mio avviso dicono già tutto quel che serve per operare coscenziosamente.Se aggiungiamo i livelli - di supporto e di resistenza - ai quali potrebbero scaturire dei breakout, abbiamo il quadro completo.Volendo, potremmo osservare lo stesso sottostante su timeframe differenti, per cercare qualche indizio in più circa la futura spinta direzionale del prezzo.

Queste sono le chiavi per tentare di decifrare il mercato; ovviamente conta parecchio l'esperienza e la freddezza del trader, tuttavia non ritengo indispensabili altri strumenti di analisi.

Evito accuratamente oscillatori e/o indicatori più o meno esotici il cui scopo finirebbe per essere quello di distogliere l'attenzione da ciò che conta davvero: l'osservazione del grafico, costituito da un insieme più o meno ristretto di candele.

L'unico indicatore al quale concedo di comparire sul grafico è la media mobile semplice a 14 periodi.
Spesso mi offre degli apprezzabili spunti operativi, in particolare nei timeframe medio-ampi.Non la uso in 'tandem' con nessun altro indicatore, e non ne valuto l'incrocio con un'altra media; in pratica, se il prezzo chiude sopra la media, potrebbe essere il caso di comprare, se invece chiude sotto la SMA 14 (Simple Moving Average a 14 periodi) allora vi sono delle probabilità che sia giunto il momento propizio per vendere.Certezze comunque non ve ne sono: il trading è assai aleatorio, impalpabile ed insondabile, pertanto anche la SMA 14 non è certo infallibile, anzi.

La scelta del periodo (14) della SMA potrebbe forse essere variato: si potrebbe valutare 8, 10, 12 e fino a 20, ma eviterei le medie mobili con periodi lunghi, come la 60 o la 100 periodi, in quanto sono troppo distaccate dal prezzo e a mio parere perdono di utilità pratica.
Fondamentalmente, se il prezzo chiude al di sopra di una media mobile con periodo relativamente breve (come la SMA 14) e il segnale si rivelerà poi azzeccato, si sarà entrati a mercato con un buy che è partito dal basso e pertanto in grado di cogliere il movimento di risalita sin dal suo sorgere, consentendoci di guadagnare lungo tutto il corso del trend.Viceversa, entrando a mercato dopo l'attraversamento di una media mobile a 80 o a 100 periodi potremmo trovarci a dover constatare che il trend di fondo - iniziato molto prima - sia ormai esausto, avendo perduto la caratteristica forza di spinta.

Oltre alle medie mobili, ho valutato anche il MACD e il Parabolic SAR.
Ritengo forse migliore il MACD rispetto al PSAR, in quanto trovo piuttosto intriganti le divergenze che scaturiscono dall'osservazione del grafico e dell'oscillatore; tuttavia, lo ritengo complicato da decifrare e la sua interpretazione richiede troppo tempo.
Il PSAR lo ritengo adottabile da H4 in su; sui timeframe inferiori il segnale perde parecchio di affidabilità e l'incidenza dello spread (per chi opera nel Forex) erode notevolmente gli eventuali profitti.
Questi due indicatori non mi entusiasmano affatto, ragion per cui non li utilizzo.

Personalmente ho preferito concentrare (quasi) tutte le attenzioni sull'osservazione della price action, per cui anche il grafico ne guadagna in facilità di lettura, essendo sostanzialmente pulito, ad eccezione della presenza della già citata media mobile semplice a 14 periodi.

Mi è capitato di leggere sui forum che il miglior indicatore di trading è posizionato fra le orecchie del trader: non posso che essere d'accordo con tale affermazione! Alla fine è l'esperienza, la saggezza e una certa dose di aggressività operativa a fare la differenza; le batoste prese sul campo dovrebbero insegnarci ogni volta qualcosa, e non andrebbero archiviate frettolosamente.Gli indicatori, più o meno complessi e più o meno colorati, nell'economia generale dell'attività di trading incidono complessivamente poco, e sono convinto che si possa essere profittevoli anche facendone del tutto a meno.

Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2014
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