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Qual'è il miglior timeframe per fare trading?

Nel trading la scelta del timeframe sul quale operare è una faccenda strettamente personale: ogni trader, in base alle sue caratteristiche, sa qual'è l'ambiente temporale più idoneo alla sua operatività, quello in cui si sente più a suo agio, riuscendo a realizzare le migliori performance.Dal minuto al Monthly, ora esprimerò la mia opinione su tutti i timeframe che ho avuto modo di sperimentare nel mercato Forex.

M1 (minuto): è il timeframe più breve, e lo ritengo sostanzialmente inutile, o quasi.Per come la vedo io, in questo ambiente temporale è praticamente impossibile cavare un ragno dal buco, nel senso che qualunque tipo di operatività è destinata ad affondare miseramente.Non c'è il tempo necessario per ragionare, per fare valutazioni, per capire, per riflettere.Le candele giapponesi di questo ridottissimo timeframe non hanno neppure un accenno di interpretabilità, e le situazioni grafiche cambiano in modo tanto repentino da far girar la testa.Lo spread divorerebbe letteralmente ogni eventuale straccio di profitto.Nel trading sistematico l'M1 risulta però fondamentale nella costruzione dello storico con il quale eseguire i backtest degli Expert Advisor.

M5 (5 minuti): le candele (ed i pattern) del 5 minuti hanno un livello di interpretabilità indubbiamente scarso: individuare una situazione grafica profittevole in questo timeframe è impresa assai ardua, e il confine con l'azzardo risulta praticamente indistinguibile.Anche in questo caso lo spread risulta una zavorra eccessiva in un contesto operativo già difficoltoso di suo.Non lo ritengo affatto un ambiente temporale idoneo ad operarci in pianta stabile, semmai ci si potrebbe fare una capatina una volta ogni tanto, consci del fatto che uscirne con le ossa rotte non è affatto un'ipotesi improbabile.

M15 (quarto d'ora): il quarto d'ora è un timeframe decisamente interessante, seppur non certo privo di difetti.Le candele M15 godono di un sufficiente livello di interpretabilità, e si scende in campo con la luna giusta c'è la possibilità concreta di incamerare profitti dignitosi.A mio avviso l'M15 è il timeframe che fotografa meglio i movimenti del mercato, in particolare per quanto riguarda le coppie di valute in cui è coinvolto l'USD.L'incidenza dello spread nel computo dei profitti è ancora rilevante, tuttavia non vi sono particolari problemi a tradare, quantomeno, Eur/Usd, Gbp/Usd, Eur/Jpy e Usd/Jpy.Operare (con profitto) sull''M15 richiede la mano esperta di un trader piuttosto navigato, e ha il vantaggio non trascurabile di limitare l'escursione temporale delle operazioni a qualche ora al massimo.

M30 (mezz'ora): la mezz'ora è, a mio avviso, un'inutile via di mezzo tra M15 e H1.In teoria avrebbe le carte in regola per essere un timeframe interessante, di fatto risulta perennemente fuori dai giochi a causa della brillantezza (seppur caotica e a tratti ingovernabile) dell'M15 da un lato, e dalla quasi onnipotente solidità dell'H1, dall'altro.

H1 (ora): l'H1 potrebbe essere considerato a ragion veduta il miglior timeframe in assoluto.Lo spread incide relativamente poco e non va ad ingessare l'operatività, come invece accade nei timeframe inferiori; le candele sono ottimamente interpretabili e c'è il tempo sufficiente per capire bene il contesto di mercato prima di aprire una posizione.L'H1 fotografa decisamente bene gli opachi movimenti del mercato Forex e lo trovo un ambiente assolutamente idoneo ad operare.Qualche difetto comunque ce l'ha: un'operazione su H1 ha un'alta probabilità di protrarsi overnight, per cui rimarrebbe fuori dal controllo diretto del trader per un bel pò di ore, a meno che questi non sia un insonne cronico, oppure abbia voglia di stare "in guardia" tutta notte, magari armato di una quantità industriale di caffè.Inoltre, l'ora limita di fatto l'operatività a quattro giorni settimanali, in quanto risulta del tutto inadatto al venerdì, ultimo giorno utile di trading situato pericolosamente a ridosso della chiusura settimanale (la quale potrebbe riservare degli imprevedibili gap in fase di riapertura).

H4 (quattro ore): il quattro ore è un timeframe solido, robusto e probabilmente anche affidabile.Le candele H4 variano però da broker a broker, in quanto il lasso temporale preso in considerazione potrebbe - e, spesso, lo è - differente: ad esempio, ci può essere un broker che individua la candela a quattro ore partendo a mezzogiorno e finendo alle 16:00, e un altro broker che comincia la candela H4 alle 13:00 e la termina alle 17:00.Ciò determina una interpretabilità delle candele stesse alquanto discutibile; peraltro, anche la suddivisione dei movimenti del mercato in gruppi arbitrari di quattro ore ciascuno, a dire il vero, non mi ha mai del tutto convinto.L'H4 potrebbe forse essere valutato meglio con le barre piuttosto che con le candele giapponesi, tuttavia il condizionale è quantomai d'obbligo.Io preferisco l'H1 all'H4, senza alcun dubbio, anche se logicamente la zavorra dello spread sfavorisce l'ora.

Daily (giornaliero): il Daily è un enorme timeframe-contenitore di movimenti di mercato, peraltro, a mio avviso, estremamente difficoltoso da tradare.Il grafico presenta quasi sempre un gap ogni cinque candele (che rappresentano i giorni "lavorativi" della settimana); una posizione aperta sul Daily potrebbe potenzialmente durare molti giorni, mettendo a dura prova la saldezza di nervi del trader.Tra le note positive vi è il fatto che lo spread non incide minimamente e inoltre c'è tutto il tempo (anche troppo) per soppesare bene le situazioni grafiche prima di entrare a mercato.Le candele Daily possono variare da broker a broker, in quanto l'ora di chiusura della giornata non sempre è individuata alle 23:00 italiane, per cui non bisogna stupirsi nel riscontrare eventuali difformità tra una piattaforma e l'altra.Un tempo era l'unico timeframe disponibile, e i trader con più anni sulle spalle lo sanno bene.Nonostante mi capiti di leggere il contrario, dico che tradare il Daily non è cosa per principianti.

Weekly (settimanale): il settimanale è un timeframe di portata gigantesca, di fatto inutilizzabile, quindi praticamente inutile.Torna buono a chi opera sul Daily e vuole ragionevolmente dare un'occhiata ad un orizzonte più vasto, un'esigenza assolutamente condivisibile.Per chi opera intraday è un timeframe da dimenticare.

Monthly (mensile): è il timeframe più ampio, utile più a chi fa valutazioni macroeconomiche ad ampio respiro che al trader chino sulla mera operatività.Per chi opera intraday è quanto di più inutile possa esistere, chi invece lavora sul Daily potrebbe servirsene per dedurre qualche spunto significativo al fine di dirigere i suoi trades dalla parte giusta.

Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2013
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